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Domande frequenti

 

Perché donare sangue

  • Il sangue non è riproducibile in laboratorio, e pertanto nessun Ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei donatori.
  • Può salvare la vita a bambini malati di leucemia, a chi, dopo un incidente, versa in gravi condizioni.
  • Il sangue è necessario per molti interventi.
  •  Donare sangue Ti permette di controllare periodicamente la tua salute.
  •  La donazione avviene secondo i principi di gratuità, anonimato. La disponibilità di sangue è un patrimonio collettivo di solidarietà da cui ognuno può attingere nei momenti di necessità

Come fare per donare il sangue?

Si dona solo su prenotazione, da Lunedì a Sabato dalle ore 07.45 alle ore 11.20 presso il Centro Immunotrasfusionale dell'Ospedale Maggiore di Trieste.
Per prenotare la donazione: telefonare da Lunedì a venerdì, dalle 8.30 alle 13.30 al numero 040 764920 oppure allo 040 3721981. Puoi anche prenotare scrivendo un whats app al numero 334 8045190.
 
È consigliabile fare una leggera colazione con:
• tè o caffè zuccherati;
• fette biscottate, biscotti secchi;
• frutta, marmellata o miele.
Evitare:
• latte e derivati del latte, succhi di frutta;
• cibi contenenti grassi in genere.

Non è necessario presentarsi a digiuno.
È inoltre consigliabile bere acqua a sufficienza per potersi presentare idratati alla donazione.
Il prelievo di sangue dura dai 5 ai 10 minuti ed è effettuato con materiale sterile e monouso.
 

Quanto sangue viene prelevato?

Per legge, il sangue prelevato oscilla tra i 450 ml. +/- 10%

Quali sono i requisiti per il dono?

  • Può donare ogni individuo in buona salute, di età compresa fra i 18 ed i 65 anni. A giudizio del medico, può essere consentita la donazione a persone di età superiore ai 65 anni, così come l’ammissione alla prima donazione di una persona di età superiore ai 60 anni eccezionalmente fino a 70 anni se il donatore non assume farmaci in maniera cronica, non soffre di malattie quali ipertensione e dislipidemie, con elettrocardiogramma (ECG) annuale normale.
  • Peso non inferiore a 50 Kg.; Pulsazioni comprese tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica allenamenti sportivi intensi);
  • • pressione arteriosa
    • pressione massima (sistolica) fino a 180 mmhg
    • pressione minima (diastolica) fino a 100 mmhg
    • polso arterioso ritmico, compreso tra 50 e 100 battiti al minuto;
  • Il livello minimo di emoglobina per donare sangue intero verificato alla digitopuntura è 12,5 g/dl nelle donne e 13,5 g/dl negli uomini; ferritina nei limiti di riferimento.
    Per la donazione di plasma, i livelli di emoglobina sono di 11,5 g/dl per le donne e 12,5 g/dl per gli uomini, anche con valori di ferritina sotto il range di riferimento.
  • Non può donare chi ha comportamenti a rischio, tipo: assunzione di sostanze stupefacenti, alcolismo, rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive, o chi è affetto da infezione da virus HIV/AIDS o portatore di epatite B o C, o chi fa uso di steroidi o ormoni anabolizzanti.


Alcune condizioni patologiche o comportamentali non sono compatibili temporaneamente o definitivamente con la donazione in quanto dannose per il donatore e/o per il ricevente.

Posso chiedere l'esenzione dal lavoro?

La legge 13 luglio 1967, n. 584 prevede che il lavoratore dipendente che cede il proprio sangue gratuitamente ha diritto ad una giornata di riposo ed alla corresponsione della normale retribuzione.
Il decreto legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito dalla legge 29 febbraio 1980, n. 33, ha posto a carico dell’INPS l’onere dei rimborsi al datore di lavoro del settore privato per tali emolumenti.
Successivamente, l’art. 8, comma 2, della legge 21 ottobre 2005, n. 219, ha garantito la retribuzione anche ai lavoratori dipendenti giudicati inidonei alla donazione di sangue e di emocomponenti, “limitatamente al tempo necessario all'accertamento della predetta inidoneità e alle relative procedure”.
 
Articolo 8, comma 2, della legge 21 ottobre 2005, n. 219
Art. 8.
(Astensione dal lavoro)
1. I donatori di sangue e di emocomponenti con rapporto di lavoro dipendente, ovvero interessati dalle tipologie contrattuali di cui al decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l'intera giornata in cui effettuano la donazione, conservando la normale retribuzione per l'intera giornata lavorativa.
I relativi contributi previdenziali sono accreditati ai sensi dell'articolo 8 della legge 23 aprile 1981, n. 155.
 
2. In caso di inidoneità alla donazione è garantita la retribuzione dei donatori lavoratori dipendenti, limitatamente al tempo necessario all'accertamento dell'idoneità e alle relative procedure. A tal fine è autorizzata, a titolo di contributo a carico del bilancio dello Stato, la spesa massima di euro 406.000 annui a decorrere dall'anno 2005. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, sentita la Consulta, sono disciplinate le
modalità di erogazione del contributo.
 
3. Ai fini dell'applicazione dei commi 1 e 2, i certificati relativi alle prestazioni effettuate sono rilasciati al donatore dalla struttura trasfusionale che le ha effettuate.
 

MINISTERO DELLA SALUTE

DECRETO 18 novembre 2015  

Modalita' di erogazione del contributo in caso  di  inidoneita'  alladonazione. (16A01766)

(GU n.55 del 7-3-2016)

Contribuzione figurativa

  1. Nei casi di cui all'art. 1 del presente decreto, e' riconosciuta la  contribuzione  figurativa  limitatamente  al   tempo   necessario

all'accertamento dell'idoneita' e alle relative procedure.

  2. La contribuzione figurativa in parola e'  valorizzata  ai  sensi dell'art. 40 della legge 4 novembre 2010, n. 183 ed e' posta a carico

della gestione previdenziale in cui e' accreditata.

  3. Il datore di lavoro provvede ad inviare all'ente previdenziale i dati necessari a  determinare  la  collocazione  e  il  valore  della

contribuzione figurativa ai sensi del richiamato art. 40 della  legge 4 novembre 2010, n. 183.

  4. Il datore di lavoro provvede ai sensi del comma 3  del  presente articolo anche  per  l'accredito  e  la  valorizzazione  dei  periodi

antecedenti  all'emanazione  del  presente  decreto  ove   l'istituto previdenziale necessiti di integrazioni informative.

Come viene utilizzato il Plasma?

Donando il plasma, si aiutano molti malati.

Ne beneficiano i grandi ustionati, gli emofilici, i pazienti che soffrono di disturbi della coagulazione o di deficit immunitari gravi, di malattie neurologiche ed epatiche.
Il plasma può essere utilizzato in due forme, quella destinata all'uso clinico o sotto forma di prodotti farmaceutici dopo frazionamento da parte dell'industria.

Il plasma e i sostituti del plasma sono spesso usati in pazienti molto gravi, in condizioni instabili: coagulazione intravascolare disseminata, porpora trombotica trombocitopenica, deficit di fattori dello coagulazione, gravi malattie del fegato con emorragia

Alcune delle sostanze ottenute dal plasma e loro funzionalità principali

  • Albumina

Trasporta diverse componenti del sangue e sostanze nutritive.Le soluzioni concentrate di albumina hanno specifiche indicazioni nella cirrosi,  nella peritonite batterica spontanea, nelle sindromi nefrosiche, in pazienti in condizioni critiche con ipovolemia, ustioni estese o ipoalbuminemia

  • Immunoglobuline

Sono sostanze protettive o anticorpi che si sviluppano normalmente a contatto con diversi agenti estranei all'organismo, o dopo vaccinazioni. Il loro uso in forma concentrata protegge le persone che non hanno anticorpi specifici per una determinata malattia. Costituiscono un aiuto prezioso nel caso di persone la cui resistenza alla infezioni sia diminuita o in alcune patologie immunologiche.

  • Fattori della coagulazione (VIII e IX)


Sono fondamentali per i pazienti affetti da emofilia A e B (malattia rara in cui il sangue non riesce a coagularsi normalmente) che hanno una forte carenza nel sangue di fattore VIII o IX. Negli ultimi anni l'uso di questi preparati altamente purificati e assai efficaci ha permesso una vita quasi normale a chi soffre di emofilia.

Il sangue può essere fabbricato in laboratorio?

È sempre il caso di ricordare che il sangue non può essere "fabbricato" e la sua disponibilità dipende tutt'oggi unicamente e totalmente dalla generosità di comuni cittadini che decidono di diventare donatori.

In quanto tempo il sangue donato viene rigenerato?

Immediatamente dopo il prelievo iniziano fenomeni di compenso: dai tessuti vengono richiamati in circolo liquidi ivi presenti, il midollo aumenta il ritmo di produzione dei globuli rossi. Il volume di sangue torna ai valori pre donazione in poche ore. Il plasma viene riformato in poche ore. I globuli bianchi e le piastrine vengono riformati in un tempo variabile tra le 24 e le 48 ore. Il ripristino del numero dei globuli rossi richiede circa tre settimane.

Quali sono i motivi per i quali vengono effettuate le indagini ai Donatori per la donazione?

La procedura di selezione del donatore (compilazione del questionario, visita medica con anamnesi ed esame obiettivo, accertamento dei requisiti fisici e laboratoristici) e la procedura di validazione biologica dell'unità donata (cioè l’autorizzazione ad essere trasfusa) si pongono come principale obiettivo la tutela della salute di chi dona e la sicurezza di chi riceve il sangue.

A questo scopo è importante che:

1) il donatore legga e compili con attenzione e senso di responsabilità il questionario ponendo al personale sanitario eventuali dubbi o chiarimenti.

Le domande relative ad alcuni aspetti molto personali delle abitudini di vita (rapporti sessuali a rischio, uso di sostanze stupefacenti) sono molto importanti e necessitano di risposte estremamente veritiere. Queste domande non vengono poste con l'intento di invadere la vita privata e il diritto alla riservatezza del donatore, ma per garantire una maggiore sicurezza trasfusionale in quanto Il'esecuzione dei test sierologici per il virus dell'epatite B e C, per il virus dell'AIDS e per la sifilide potrebbe non essere sufficiente.

2) il medico valuti con attenzione lo stato di salute del donatore attraverso il colloquio e la visita e con l'esecuzione degli esami ematochimici e strumentali che riterrà utili.

Alcune malattie infettive possono essere trasmesse attraverso il sangue o i suoi derivati?

Alcune malattie infettive, causate da microrganismi (virus, batteri, protozoi) possono essere trasmesse da un individuo all'altro attraverso il sangue: la trasfusione di sangue, plasma o piastrine e l'utilizzo di farmaci plasmaderivati (albumina, fattori della coagulazione, immunoglobuline) rappresentano pertanto procedure a "rischio infettivo".

È bene   che la presenza di eventuali sintomi o segni indicativi di uno stato infettivo o il contatto con soggetti infetti siano sempre posti all'attenzione del medico.

La presenza di uno stato infettivo (i cui segni possono essere anche un banale raffreddore o il mal di gola) in fase acuta può dar luogo ad una transitoria viremia cioè alla presenza di virus nel circolo sanguigno. La convivenza con soggetti affetti da alcune malattie infettive (ad esempio morbillo, orecchioni, altre malattie esantematiche dell'infanzia) comporta la non idoneità alla donazione anche in assenza di sintomi in quanto il periodo d'incubazione di queste malattie può essere anche di qualche settimana.

La trasfusione di questo sangue "ricco" di virus in alcune categorie di pazienti (soggetti immunodepressi) potrebbe essere estremamente dannosa.

Nei politrasfusi il rischio è maggiore?

II rischio infettivo più temuto dai pazienti trasfusi è quello da HIV (virus responsabile dell'AIDS), da HBV (virus responsabile dell'epatite B) e da HCV (virus responsabile dell'epatite C).

Attualmente i test di laboratorio per la diagnosi di queste malattie sono molto sensibili e specifici e consentono di rilevare la presenza del virus nel sangue poco tempo dopo l'infezione: le nuove tecniche di biologia molecolare possono addirittura ricercare la presenza di frammenti del genoma virale nel sangue. Nonostante gli importanti progressi scientifici e tecnologici di questi ultimi anni non si è ancora giunti al "rischio zero". Esiste, infatti, un piccolo lasso di tempo in cui il virus è presente nell'organismo, ma non è rilevabile dai test di laboratorio: è il cosiddetto "periodo di finestra diagnostica”. È proprio per ovviare a questo limite dei test che durante il colloquio viene attribuita particolare attenzione ad alcuni comportamenti considerati a maggior rischio (assunzione di sostanze stupefacenti, rapporti sessuali a rischio, occasionali, rapporti sessuali o convivenza con soggetti positivi per epatite B, epatite C o AIDS).

Quali sono i segni e i sintomi d'infezione da HIV/AIDS e d'epatite?

Le epatiti virali e I'AIDS in stadio conclamato si presentano in genere con un quadro clinico caratteristico. Per le epatiti il segno più tipico è l'ittero (colorazione giallastra della cute e delle sclere), accompagnato da disturbi gastrointestinali e da una forte debolezza; per I'AIDS sono caratteristici il forte calo ponderale, la presenza d'infezioni ricorrenti e gravi e l'insorgenza di alcune forme di tumore.

Lo stadio iniziale di malattia o la condizione di sieropositività possono essere del tutto asintomatici e silenti o dare disturbi molto generici e di lieve entità (malessere generale febbricola, inappetenza....), disturbi comuni ad altre patologie anche banali, come la sindrome influenzale.

In molti casi, però, i segni e i sintomi delle infezioni sono così leggeri da non essere nemmeno avvertiti dal soggetto e per questo motivo è importante il colloquio chiarificatore con il medico, soprattutto per rilevare la presenza di eventuali comportamenti a rischio di trasmissione di tali infezioni, e l'esecuzione di appropriati test di laboratorio.

Qual è il significato di consenso informato?

Consenso Informato: Il donatore esprime il proprio consenso informato alla donazione, sottoscrivendo il modulo dove dichiara di:

  • aver preso visione del materiale informativo e di averne compreso il significato;
  • aver risposto in maniera veritiera al questionario anamnestico, essendo stato correttamente informato sul significato delle domande in esso contenute;
  • essere consapevole che le informazioni fornite sul proprio stato di salute e sui propri stili di vita costituiscono un elemento fondamentale per la propria sicurezza e per la sicurezza di chi riceverà il sangue donato;
  • aver ottenuto una spiegazione dettagliata e comprensibile sulla procedura di donazione proposta;
  • essere stato posto in condizione di fare domande ed eventualmente di rifiutare il consenso;
  • impegnarmi ad informare, nel più breve tempo possibile, sull'insorgenza di qualsiasi malessere (febbre, tosse,influenza,vomito,diarrea ecc...) insorto dopo la donazione;
  • non aver donato nell'intervallo minimo di tempo previsto per la procedura di donazione proposta;
  • sottoporsi volontariamente alla donazione e che nelle 24 ore successive non svolgerà attività oppure hobby rischiosi.

Il Donatore viene informato del diritto di poter chiedere, entro 24 ore massimo, di eliminare l'unità donata senza dover fornire spiegazioni e nel rispetto della tutela della privacy semplicemente comunicando alla segreteria telefonica di uno dei due numeri in calce, adibiti appositamente a questo scopo, dichiarando i miei dati anagrafici, data e luogo della donazione.

Medicina Trasfusionale di Palmanova +39 0432 921554

Medicina Trasfusionale di San Vito al Tagliamento +39 0434 841237

Autoesclusione

Nell’autoesclusione è il donatore stesso che non si ritiene idoneo alla donazione di sangue ed emocomponenti, consapevole della presenza di elementi che possono compromettere la sicurezza trasfusionale, riconcoscendo in se stesso una condizione patologica o il rischio di essersi esposto ad un agente infettivo.

Esclusione temporanea

Esclusione Temporanea: condizione per la quale il donatore può essere ammesso o riammesso alla donazione nel rispetto della normativa vigente.

In particolare:

Intervento chirurgico minore 

  • 1 settimana dalla completa guarigione clinica

Cure odontoiatriche

  • 48 ore per cure di minore entità da parte di odontoiatra oodonto-igienista
  • 1 settimana dalla completa guarigione clinica per l’estrazione dentaria non complicata , la devitalizzazione e altri interventi (es.  implantologia) assimilabili ad interventi chirurgici minori.
  • 4 mesi nel caso di innesto di tessuto osseo autologo oppure omologo

Assunzione di farmaci -

  • rinvio per un periodo variabile di tempo secondo il principio attivo dei medicinali prescritti, la farmacocinetica e la malattia oggetto di cura.Per i soggetti che assumono farmaci a dimostrato effetto teratogeno, la sospensione dovrebbe essere protratta per un periodo adeguato in rapporto alle proprietà farmacocinetiche del farmaco stesso.
  • Antibiotici o cortisonici: ad infezione risolta e almeno 15 giorni dopo aver cessato l'assunzione
  • Antidepressivi: in caso di assunzione sporadica di ansiolitici e ipnotici e previo buono stato di salute, generalmente è possibile donare, tuttavia sarà il medico presente in Centro Immunotrasfusionale a decidere circa l'idoneità alla donazione.
  • Aspirina: 5 giorni e previo buono stato di salute. N.B. Avvertire comunque il medico poiché le piastrine non potranno essere utilizzate; l'acido acetilsalicilico è infatti un potente inibitore della funzionalità piastriche. n.b. Controindicata la donazione di piastrine.
  • l'assunzione di antistaminici 14 giorni
  • ACE inibitori, idoneo anche per aferesi
  • Neotigason, sospensione definitiva
  • Prostide e Roaccutane, 1 mese dall'ultima somministrazione
  • i farmaci antiipertensivi non controindicano la donazione se la pressione arteriosa risulta sotto controllo.

Droghe

In caso di asssunzione per via endovenosa di farmaci non prescritti dal medico, la non idoneità risulterà definitiva. In caso di uso sporadico di "droghe leggere" si dovrà attendere almeno 14 gg (per la sua salute, le raccomandiamo comunque, di non fare uso di sostanze tossiche inalatorie, compreso il fumo di sigaretta.)

Alcool

L'abuso di alcool è causa di esclusione permanente dalla donazione di sangue. È vivamente sconsigliato il consumo di bevande alcoliche nelle ore precedenti alla donazione. L'esclusione non si applica a chi fa uso moderato di alcolici (es. bicchiere di vino a pasto)

 

Situazioni epidemiologiche particolari (ad esempio focolai di malattie)

  • esclusione conforme alla situazione epidemiologica

Manifestazioni allergiche gravi, fatta eccezione per lo shock anafilattico, a sostanze con particolare riguardo alla penicillina e cefalosporine e veleno di imenotteri

  • 2 mesi dopo l'ultima esposizione

VACCINAZIONI:
1 Virus o batteri vivi attenuati

  • 4 settimane

2 Virus, batteri o rickettsie inattivati/uccisi e vaccini ricombinanti

  • 48 ore se il soggetto è asintomatico

3 Tossoidi 

  • 48 ore se il soggetto è asintomatico

4 Vaccino dell'Epatite B

  • 7 giorni se il soggetto è asintomatico e se non vi è stata esposizione

5 Vaccino dell'Epatite A

  • 48 ore se il soggetto è asintomatico e se non vi è stata esposizione

6 Rabbia

  • 48 ore se il soggetto è asintomatico e se non vi è stata esposizione. 
  • 1 anno se il vaccino è stato somministrato dopo l'esposizione

7 Vaccini dell'encefalite da zecche

  • nessuna esclusione se il soggetto sta bene e se non vi è stata esposizione

MALATTIE INFETTIVE
Glomerulonefrite acuta

  • 5 anni dalla completa guarigione

Brucellosi

  • 2 anni dalla completa guarigione

Osteomielite

  • 2 anni dalla completa guarigione

Tubercolosi

  • 2 anni dalla completa guarigione

Febbre Reumatica

  • 2 anni dopo la cessazione dei sintomi in assenza di cardiopatia cronica.

Malattia di Lyme

  • 12 mesi dopo la guarigione

Toxoplasmosi

  • 6 mesi dalla completa guarigione

Mononucleosi Infettiva

  • 6 mesi dalla completa guarigione

Malattia di Chagas o tripanosomiasi americana

  • I soggetti nati (o con madre nata) in Paesi dove la malattia è endemica, o che sono stati trasfusi in tali Paesi, o che hanno viaggiato in aree a rischio (rurali) e soggiornato in condizioni ambientali favorenti l’infezione (camping, trekking) possono essere ammessi alla donazione solo in presenza di un test per anticorpi anti-Tripanosoma Cruzii negativo. (il test viene effettuato a Gorizia)

Febbre > 38°C

  • 2 settimane dopo la cessazione dei sintomi

Affezioni di tipo influenzale

  • 2 settimane dopo la cessazione dei sintomi

Malaria

1. Criteri per l'accettazione per la donazione di emocomponenti cellulari e plasma per uso clinico (*):

  • soggetti che hanno vissuto per un periodo di 6 mesi o più (continuativi) in zona endemica in qualsiasi momento della loro vita (questi soggetti non possono donare fino a quando non venga effettuato uno specifico test immunologico, con esito negativo, in quanto a rischio di essere diventati portatori asintomatici del parassita malarico): devono essere sospesi dalle donazioni per almeno 6 mesi dall’ultimo soggiorno di qualsiasi durata in zona ad endemia malarica;
  • possono essere accettati come donatori se risulta negativo un test immunologico per la ricerca di anticorpi antimalarici, eseguito almeno 6 mesi dopo l’ultima visita in area ad endemia malarica;
  • se il test risulta ripetutamente reattivo, il donatore è sospeso per 3 anni; successivamente può essere rivalutato, e accettato per la donazione se il test risulta negativo.

2. Soggetti che hanno sofferto di malaria, soggetti che hanno sofferto di episodi febbrili non diagnosticati compatibili con la diagnosi di malaria, durante un soggiorno in area ad endemia malarica o nei 6 mesi successivi al rientro:

  • devono essere sospesi dalle donazioni per almeno 6 mesi dalla cessazione dei sintomi e dalla sospensione della terapia;
  • possono essere accettati come donatori se risulta negativo un test immunologico per la ricerca di anticorpi antimalarici, eseguito almeno 6 mesi dopo la cessazione dei sintomi e la sospensione della terapia;
  • se il test risulta ripetutamente reattivo, il donatore è sospeso per 3 anni; successivamente può essere rivalutato, e accettato per la donazione se il test risulta negativo.

3. Tutti gli altri soggetti che hanno visitato un'area ad endemia malarica e che non hanno sofferto di episodi febbrili o di altra sintomatologia compatibile con la diagnosi di malaria durante il soggiorno o nei 6 mesi successivi al rientro:

  • possono essere accettati come donatori se sono passati almeno 6 mesi dall'ultima visita in un'area ad endemia malarica, e se risultano negativi a un test immunologico per la ricerca di anticorpi anti-malarici;
  • se il test risulta ripetutamente reattivo, il donatore è sospeso per 3 anni; successivamente può essere rivalutato e accettato per la donazione se il test risulta negativo;
  • se il test non viene effettuato, il soggetto può donare se sono passati almeno 12 mesi dall'ultima visita in un'area a endemia malarica .

 (*) I test e i periodi di sospensione possono essere evitati in caso di donazione di solo plasma da avviare alla produzione industriale di farmaci           emoderivati.


Virus del Nilo Occidentale (WNV)

  • 28 giorni dopo aver lasciato, dopo aver soggiornato almeno una notte, un’area a rischio per l’infezione da virus del Nilo occidentale documentato attraverso idonei sistemi di sorveglianza epidemiologica. L’esclusione temporanea non si applica nel caso in cui sia eseguito, con esito negativo, il test dell'acido nucleico (NAT), in singolo.
  • 4 mesi dalla completa guarigione in caso di soggetto con diagnosi di infezione

Malattie tropicali

1.Viaggi in aree tropicali:

  • 6 mesi dal rientro; valutare lo stato di salute del donatore con particolare attenzione ad episodi febbrili dopo il rientro, e le condizioni igienico-sanitarie ed epidemiologiche della zona in causa.
  • Viaggi in paesi al di fuori delle aree tropicali, dove è segnalata la presenza di malattie tropicali: si applica un periodo di sospensione stabilito sulla base della specifica malattia infettiva presente.

Esame endoscopico con strumenti flessibili

  • 4 mesi dall'ultima esposizione alla condizione di rischio.

Spruzzo delle mucose con sangue o lesioni da ago

  • 4 mesi dall'ultima esposizione alla condizione di rischio.

Trasfusioni di emocomponenti o somministrazioni di emoderivati

  • 4 mesi dall'ultima esposizione alla condizione di rischio.                         

Trapianto di tessuti o cellule di origine umana

  • 4 mesi dall'ultima esposizione alla condizione di rischio.

Tatuaggi o body piercing foratura delle orecchie

  • 4 mesi dall'ultima esposizione alla condizione di rischio.

Agopuntura, se non eseguita da professionisti qualificati con ago usa e getta

  • 4 mesi dall'ultima esposizione alla condizione di rischio.

Convivenza prolungata e abituale con soggetto, non partner sessuale, con positività per HBsAg e/o anti HCV

  • Sospensione fino a 4 mesi dopo la cessazione della convivenza. Si applica anche se il donatore è vaccinato per l’epatite B.

Convivenza occasionale con soggetto, non partner sessuale, con positività per HBsAg e/o anti HCV

  • 4 mesi dall’ultima esposizione. Si applica anche se il donatore è vaccinato per l’epatite B.

Comportamenti sessuali a rischio

  • 4 mesi dall’ultima esposizione ad una o più delle condizioni di rischio, rappresentate da rapporti eterosessuali/omosessuali/ bisessuali:
  1. con partner risultato positivo ai test per l’epatite B e/o C e/o per l’AIDS o a rischio di esserlo
  2. con partner che ha avuto precedenti comportamenti sessuali a rischio o del quale il donatore ignora le abitudini sessuali
  3. con partner occasionale
  4. con più partner sessuali
  5. con soggetti tossicodipendenti
  6. con scambio di denaro e droga
  7. con partner, di cui non sia noto lo stato sierologico, nato o proveniente da paesi esteri dove l’AIDS è una malattia diffusa

Intervento chirurgico maggiore

  • 4 mesi in condizioni di recupero dello stato di salute

Gravidanza 

  • 6 mesi dopo parto o interruzione di gravidanza eccettuate circostanze particolari e a discrezione del medico che effettua la selezione.

 

Esclusione permanente

Esclusione permanente: il donatore affetto o precedentemente affetto da una delle sotto elencate patologie deve essere giudicato permanentemente non idoneo alla donazione di sangue o di emocomponenti.

CRITERI DI ESCLUSIONE PERMENENTE DEL DONATORE DI SANGUE ED EMOCOMPONENTI A PROTEZIONE DELLA SALUTE DEL DONATORE:

Neoplasie

  • Sono esclusi tutti i soggetti con storia di neoplasie maligne, neoplasie ematologiche, neoplasie associate a condizioni viremiche. Possono essere accettati donatori con storia di carcinoma basocellulare o carcinoma in situ della cervice uterina dopo la rimozione della neoplasia.

Malattie autoimmuni

  • Sono esclusi soggetti con malattia autoimmunitaria che coinvolge più organi o anche monorgano se candidati a procedure che prevedano la somministrazione di fattori di crescita

Malattia celiaca

  • Può essere accettato il donatore con malattia celiaca purché segua una dieta priva di glutine.

Malattie cardiovascolari

  • Sono esclusi i soggetti con malattia coronarica, ivi compresi i portatori di stent aortocoronarici, angina pectoris, aritmia cardiaca grave, storia di malattie cerebrovascolari, trombosi arteriosa o trombosi venosa ricorrente. Possono essere accettati soggetti con anomalie congenite completamente guarite o corrette.

Ipertensione arteriosa

  • Sono esclusi i soggetti con ipertensione arteriosa non in adeguato controllo farmacologico o con danno d’organo. Possono essere accettati soggetti ipertesi in trattamento farmacologico previa valutazione clinica complessiva.

Malattie organiche del sistema nervoso centrale

  • Sono esclusi tutti i soggetti

Trapianto di organo solido, di CSE

  • Sono esclusi tutti i soggetti che hanno ricevuto il trapianto

Diatesi emorragiche, coagulopatie

  • Sono esclusi i soggetti con tendenza anomala all’emorragia, o con diagnosi di coagulopatia su base congenita o acquisita.

Epilessia

  • Sono esclusi soggetti con diagnosi di epilessia in trattamento anti-convulsivante, o con storia clinica di crisi lipotimiche e convulsive. Possono essere accettati soggetti con pregresse convulsioni febbrili infantili o forme di epilessia per le quali sono trascorsi 3 anni dalla cessazione della terapia anti-convulsivante senza ricadute.

Affezioni gastrointestinali, epatiche, urogenitali, ematologiche, immunologiche, renali, metaboliche o respiratorie

  • Sono esclusi i soggetti affetti da tali affezioni in forma attiva, cronica, recidivante o che abbiano permanenti danni d’organo causati dalle affezioni indicate. Possono essere accettati portatori eterozigoti di trait beta o alfa talassemico secondo i criteri definiti nell’All. IV.

Diabete

  • Sono esclusi soggetti in trattamento con insulina. Possono essere accettati soggetti con diabete compensato, che non richiede trattamento insulinico.

Anafilassi

  • Sono esclusi dalla donazione i soggetti con una documentata storia di anafilassi .

CRITERI DI ESCLUSIONE PERMENENTE DEL DONATORE DI SANGUE ED EMOCOMPONENTI A PROTEZIONE DELLA SALUTE DEL RICEVENTE

Malattie infettive

  • Epatite B, epatite C, infezione da HIV
  • Infezione da HTLV I/II
  • Malattia di Chagas o Tripanosomiasi americana
  • Babesiosi
  • Lebbra
  • Kala Azar (Leishmaniosi viscerale)
  • Sifilide
  • Febbre Q cronica

Encefalopatia spongiforme (TSE) Malattia di Creutzfeld – Jakob, variante della Malattia di Creutzfeldt-Jakob

  • Sono permanentemente esclusi i soggetti che hanno ricevuto trapianto di cornea, sclera o dura madre, o che sono stati trattati con estratti della ghiandola pituitaria, o con antecedenti medici o familiari che comportano un rischio di contrarre TSE (demenza a rapida progressione, malattie neurologiche degenerative comprese le patologie di origine sconosciuta);
  • i soggetti che hanno soggiornato per più di sei mesi cumulativi nel Regno Unito nel periodo 1980-1996;
  • i soggetti che hanno subito intervento chirurgico o trasfusione di sangue o somministrazione di emoderivati nel Regno Unito dal 1980 al 1996.

Assunzione di sostanze farmacologiche

  • Sono esclusi i soggetti con uso attuale o pregresso non prescritto di sostanze farmacologiche o principi attivi, comprese sostanze stupefacenti, steroidi od ormoni a scopo di attività sportive, per via intramuscolare (IM), endovenosa (EV) o tramite strumenti in grado di trasmettere malettie infettive.

Xenotrapianti

  • Tutti i soggetti che hanno ricevuto uno xenotrapianto. Non si applica all’utilizzo di preparati ossei/tissutali di origine animale all’uopo autorizzati e, laddove è previsto, certificati esenti da BSE, da parte delle autorità competenti.

Comportamento sessuale

  • Sono esclusi i soggetti il cui comportamento sessuale abituale e reiterato (promiscuità, occasionalità, rapporti sessuali con scambio di denaro o droga) li espone ad elevato rischio di contrarre malattie infettive trasmissibili con il sangue.

Alcolismo cronico

  • Tutti i soggetti.

 

Quali sono i rischi che corre chi dona?

La donazione è un atto medico e come tale non è esente da rischi: all'atto stesso della venipuntura (inserimento dell'ago in vena) può dar luogo ad eventi avversi (lipotimie, formazione d'ematomi, flebiti). L'entità del rischio è direttamente proporzionale allo stato di salute fisica e psicologica del donatore: in soggetti in pieno benessere il rischio di danni correlati alla donazione è così basso da essere ritenuto di nessun significato concreto. Pertanto è estremamente importante la valutazione dello stato di salute del donatore da parte del medico e l'espressione di un eventuale giudizio di non idoneità in presenza di condizioni che anche solo ipoteticamente potrebbero essere dannose.

Donazione di sangue intero

Per "sangue intero" si intende il sangue prelevato, a scopo trasfusionale, da un donatore, utilizzando materiale sterile ed apposite sacche di raccolta contenenti una soluzione anticoagulante. La durata della procedura della semplice donazione dei sangue è in media di 5 - 10 minuti e comporta il prelievo di 450 ml di sangue (comprese le fiale per gli esami). Normalmente il sangue raccolto non viene utilizzato come tale, ma, mediante una particolare procedura chiamata “frazionamento”, viene separato nei suoi costituenti. Da una singola unità di sangue intero è possibile ottenere tre unità di emocomponenti: a) i globuli rossi concentrati, b) le piastrine, 3) plasma. I vari emocomponenti prodotti da una sacca di sangue intero sono destinati ad uso terapeutico diverso a seconda delle necessità trasfusionali di più pazienti.

I globuli rossi ottenuti (concentrati e privi di globuli bianchi) vengono conservati neei Servizi Trasfusionali in apposite frigoemoteche termocontrollate per 42 giorni.

Se le unità di globuli rossi non vengono utilizzate in quel lasso di tempo, debbono essere eliminate.

Il plasma viene congelato ed inviato all'industria; le piastrine, sottoposte ad un ulteriore assemblaggio, sono conservate per 5 giorni e non oltre in apposite "piastrinoteche" alla temperatura di 22° e in agitazione continua.

 

Donare emocomponenti mediante aferesi

Aferesi: procedura con la quale si ottengono, da un donatore riconosciuto idoneo ai sensi della normativa vigente, selettivamente uno o più emocomponenti dal sangue intero mediante l'uso di separatore cellulare. I componenti non richiesti vengono reinfusi al donatore durante o alla fine della procedura.

Attraverso la procedura di aferesi, si toglie al Donatore quella parte del sangue di cui necessita il Ricevente, cioè Leucociti, i globuli bianchi (leucoaferesi), o Piastrine, dette anche Trombociti per la loro capacità di aiutare la coagulazione (piastrinoaferesi), oppure Plasma (plasmaferesi), oppure due componenti come Globuli rossi e Piastrine (eritropiastrinoaferesi), o Plasma e piastrine (plasmapiastrinoaferesi) oppure Plasma e Globuli rossi (eritroplasmaferesi). Quelle parti del sangue che non servono per il trattamento specifico vengono reimmesse nella vena affinché ritornino nel circolo sanguigno da cui provengono. Il trattamento aferesico si attua istituendo una circolazione extracorporea dopo aver reso incoagulabile il sangue del Donatore. Per questi motivi gli esami di laboratorio sono più approfonditi di quelli cui vengono sottoposti i Donatori che donano  sangue totale. La procedura avviene mediante l'utilizzo di un'apposita apparecchiatura (separatore cellulare) che consente la separazione del sangue prelevato nelle sue componenti: viene raccolto in un'apposita sacca solo l'emocomponente selezionato, mentre, come detto sopra, il sangue residuo viene reinfuso al donatore.

II tempo di donazione può variare dai 50 agli 80 minuti con variazioni individuali condizionate da alcuni parametri: i più importanti sono rappresentati dai parametri di partenza del donatore (ad esempio il valore dell'ematocrito, delle piastrine) e dall'entità del flusso venoso.

I rischi connessi alle procedure di donazione sono assolutamente pochi e di piccola entità: i più frequenti sono la comparsa di ecchimosi nel punto di prelievo e la lipotimia (svenimento) legata in genere più all'emotività del soggetto che non al volume di prelievo. Solo molto raramente si verificano effetti collaterali più gravi che richiedono un trattamento terapeutico specifico.

Intervalli di tempo tra le donazioni

Sangue intero:

Il numero massimo di donazioni di sangue intero nell’anno non deve essere superiore a 4 per l’uomo e per la donna non in età fertile, a 2 per la donna in età fertile.
L’intervallo tra due donazioni di sangue intero non deve essere inferiore a 90 giorni.

Plasma:

  • l’intervallo di tempo minimo consentito tra due donazioni di plasma e tra una donazione di plasma e una di sangue intero o citoaferesi è di 14 giorni;
  • tra una donazione di sangue intero o di citoaferesi e una di plasma è di 30 giorni.

Piastrine (massimo 6 in un anno):

  • l’intervallo minimo consentito tra due piastrinoaferesi è di 14 giorni;
  • l’intervallo minimo tra una donazione di sangue intero ed una piastrinoaferesi è di 30 giorni.

Plasma e piastrine (massimo 6 in un anno):

  • l'intervallo minimo consentito tra due plasmapiastrinoaferesi 14 giorni e tra una donazione che comprende la raccolta di globuli rossi e una plasma-piastrinoaferesi 30 giorni.

È possibile porre domande in qualsiasi momento dello procedura?

II contatto con  l'organizzazione dell'attività di donazione in tutte le sue fasi e con i suoi interlocutori (associazioni di volontariato, personale del servizio trasfusionale, donatori) deve fornire al donatore tutte le informazioni relative all'attività di donazione. II donatore in ogni momento può chiedere ulteriori chiarimenti.

È possibile ritirarsi o rinviare lo donazione per propria decisione durante la procedura?

II donatore, dopo aver ottenuto tutte le informazioni in modo dettagliato e comprensibile circa procedure e modalità, cause di esclusione permanente e temporanea, è libero di ritirarsi o di rinviare la donazione in qualsiasi momento senza necessariamente fornire spiegazioni. In caso di donazione iniziata o completata, l'unità sarà eliminata.

Sul rischio di trasmissione di infezioni o di virus HIV/AIDS e uso di sostanze stupefacenti

Malattie infettive come I'AIDS, l'epatite B e l'epatite C possono essere trasmesse attraverso la trasfusione di sangue, plasma, piastrine o la somministrazione di farmaci plasmaderivati (albumina, fattori della coagulazione, immunoglobuline). Alcuni stili di vita (rapporti sessuali a rischio, uso di sostanze stupefacenti) non sono compatibili con l'attività di donazione in quanto a maggior rischio di trasmissione di malattie infettive. II donatore potrebbe, infatti, essere prelevato durante il periodo della finestra diagnostica, momento in cui è infettante, ma risulta ancora negativo ai test di screening. I più recenti test diagnostici hanno enormemente ridotto la durata della fase finestra (per l'epatite C è di 70 giorni per I'HIV è di 22 giorni per l'epatite B è di 56 giorni); con l'utilizzo delle tecniche d'amplificazione genica (NAT) tali periodi si riducono ancora di più, ma non si annullano. Ed è proprio per questo che spetta al donatore comunicare in assoluta onestà la presenza di eventuali fattori di rischio.

Se si evidenzia qualche malattia o se gli esami sono alterati il Donatore viene subito informato?

Qualora gli esami ematochimici e/o strumentali effettuati in occasione della donazione vengono valutati dal medico della struttura trasfusionale e il loro esito viene comunicato al donatore. In caso di riscontro di valori patologici il medico provvederà al richiamo del donatore per gli accertamenti del caso. Inoltre verrà consegnata al Donatore una busta contenente gli accertamenti effettuati da far recapitare al medico curante dell’interessato. II destino dell'unità donata dipende dal riscontro patologico rilevato: nel caso in cui venissero meno i criteri di sicurezza essa verrà eliminata.

Quando il donatore deve comunicare subito eventuali malattie insorte dopo la donazione?

Esiste il rischio che il donatore doni in un momento in cui la presenza di un agente infettivo non sia rilevabile né clinicamente né laboratoristicamente (si tratta del periodo d'incubazione, che coincide con il periodo di finestra diagnostica). Questo vale per le epatiti virali e per l'infezione da HIV, ma anche per altre malattie (morbillo, varicella, mononucleosi) che possono diventare pericolose se trasmesse a soggetti immunodepressi (con le difese al di sotto della norma) quali malati ematologici e oncologici. Pertanto è importante che il donatore comunichi tempestivamente eventuali malattie insorte nei giorni successivi alla donazione per consentire al personale del Servizio Trasfusionale di prendere i provvedimenti del caso (eliminazione dell'unità donata se ancora disponibile, oppure controllo e monitoraggio del ricevente e del donatore qualora la sacca sia stata già trasfusa).

Requisiti per la donazione di plasma

Requisiti per la donazione di plasma

  • Il donatore di plasma mediante aferesi deve possedere gli stessi requisiti previsti per l'idoneità alla donazione di sangue intero. In caso di plasmaferesi attuate con intervalli di tempo superiori a 90 giorni, il donatore può essere considerato idoneo con valori di Hb non inferiori a 11,5 g/dL nella donna e a 12,5 g/dL nell'uomo, 11g/dL e 12g/dL se portatori di trait talassemico.
  • L’intervallo di tempo minimo consentito tra due donazioni di plasma e tra una donazione di plasma e una di sangue intero o citoaferesi è di 14 giorni; tra una donazione di sangue intero o di citoaferesi e una di plasma è di 30 giorni.
  • Il donatore inserito in un programma intensivo di plasmaferesi deve possedere, in aggiunta ai requisiti previsti per l'idoneità alla donazione di sangue intero, i seguenti requisiti: a) età compresa fra 18 e 60 anni; b) protidemia totale non inferiore a 6 g/dL e quadro elettroforetico normale.
  •  Il donatore inserito in un programma intensivo di plasmaferesi deve essere sottoposto a controlli periodici con cadenza almeno semestrale ed essere attentamente valutato dal medico esperto in medicina trasfusionale in ordine a possibili significativi decrementi dei valori di protidemia e anomalie del quadro elettroforetico.

La donazione di plasma è particolarmente consigliata alle donne in età fertile, ai donatori con carenze di ferro, ai donatori di  gruppo B, AB, kell positivo.

Requisiti per la donazione di piastrine

Requisiti per la donazione di piastrine.

  •  Il donatore di piastrine mediante aferesi deve possedere, oltre ai requisiti previsti per l’idoneità alla donazione di sangue intero, un conteggio piastrinico pre-aferesi eseguito immediatamente prima della donazione non inferiore a 180 x 109/L.
  •  Alla prima donazione e successivamente ogni anno deve essere verificata la normalità di PT e aPTT.
  •  Il numero massimo consentito di piastrinoaferesi è di 6 all'anno.
  •  L’intervallo minimo consentito tra due piastrinoaferesi è di 14 giorni; l’intervallo minimo tra una donazione di sangue intero ed una piastrinoaferesi è di 30 giorni.
  •  In presenza di particolari e motivate esigenze terapeutiche, i parametri relativi ai volumi, alla frequenza e agli intervalli di donazione possono essere modificati a giudizio del medico responsabile della selezione e del prelievo. Le deroghe adottate, e le relative motivazioni, devono essere documentate nella cartella sanitaria del donatore.

Perché diventare associato ADS

 È opportuno far parte di una associazione di donatori perché:


In generale, le Associazioni si occupano di:

- effettuare campagne promozionali di diffusione della cultura della donazione di sangue e plasma finalizzata al mantenimento dell'autosufficienza di emazie ed al raggiungimento di quella del plasma;

- creare la coscienza del dovere morale e della responsabilità verso i riceventi informando i donatori e imprimendo nella loro mente il rispetto del principio della autoesclusione nei casi di comportamenti a rischio;

- collaborare con le strutture trasfusionali per I'autosufficienza sangue;

- sviluppare la disponibilità a nuovi tipi di donazione per adattarsi alle moderne tecniche terapeutiche.

In particolare perché associarsi all'ADS?

-L’ADS mette a disposizione dei donatori e delle donatrici di sangue ed emocomponenti materiale informativo accurato e adeguatamente comprensibile ai fini della loro sensibilizzazione e informazione sul valore della donazione volontaria, non remunerata e periodica.

-L’ADS promuove attività dedicate esclusivamente agli associati di carattere ludico, sportivo e informativo.

-L’ADS mette a disposizione il bus navetta per donazioni di gruppo, trasportando fino a 16 persone in una mattinata dalla sede preventivamente concordata al Centro Trasfusionale e viceversa.

-Le ditte amiche dell’ADS offrono sconti agli associati. (vedi sito www.adstrieste.it/ditte amiche oppure download/convenzioni)

-Durante la Giornata provinciale del donatore di sangue, l’ADS premia gli associati che raggiungono un determinato numero di donazioni.

-Agli associati ADS che lo desiderassero vengono consegnati i gadget (a seconda dei materiali presenti in magazzino e preventivamente scelti dal Consiglio Direttivo).

-Gli associati ADS hanno diritto al posteggio gratuito secondo le modalità elencate nel materiale informativo presente nella bacheca del Centro Trasfusionale.

Esami per il donatore periodico

Il donatore periodico di sangue viene sottoposto, con cadenza annuale, ai seguenti esami di laboratorio:

Esame emocromocitometrico completo
Esami per la qualificazione biologica del sangue e degli emocomponenti di seguito elencati:

  •  HbsAg
  • Anticorpi anti-HCV

Test sierologico per la ricerca combinata di anticorpo anti HIV 1-2 e antigene HIV 1-2
Anticorpi anti-Treponema Pallidum (TP) con metodo immunometrico
 HCV NAT
 HBV NAT
 HIV 1 NAT

In occasione della prima donazione devono essere inoltre eseguiti i seguenti esami:

  • fenotipo ABO mediante test diretto o indiretto
  • fenotipo Rh completo
  • determinazione dell'antigene Kell e, in caso di positività dello stesso, ricerca dell'antigene Cellano
  • ricerca degli anticorpi irregolari anti-eritrocitari

Il donatore periodico è sottoposto, con cadenza almeno annuale, ai seguenti controlli ematochimici:

  • glicemia
  • creatininemia
  • alanin-amino.transferasi
  • colosterolemia totale
  • HDL
  • trigliceridemia
  • protidemia totale
  • ferritinemia

Per ogni donazione di sangue intero o emocomponenti viene prelevato al donatore un volume di sangue aggiuntivo necessario per l'esecuzione degli esami di laboratorio riportati sopra. La quantità complessiva non supera i 40  mL

N.B. Il medico responsabile della selezione del donatore può prescrivere l'esecuzione di ulteriori appropriate indagini cliniche, di laboratorio e strumentali finalizzate ad accertarne l'idoneità alla donazione.

Gli accertamenti sono prescritti unicamente ai fini della valutazione dell'idoneità alla donazione.

Perché devo compilare il questionario ogni volta che dono

Perché sulla base delle risposte fornite, il medico valuterà lo stato di salute, lo stile di vita, eventuali viaggi a rischio, monitorando così che la donazione avvenga in tutta sicurezza per sé e per i pazienti.

Si ricorda che il questionario anamnestico è adottato senza modifiche su tutto il territorio nazionale al fine di garantire la raccolta di informazioni cliniche ed epidemiologiche in modo standardizzato.

Il sangue viene venduto?

 

Legge 21 ottobre 2005, n. 219 

" Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati "

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 251 del 27 ottobre 2005 


   

Art. 4. 

(Gratuità del sangue e dei suoi prodotti)

    1. Il sangue umano non è fonte di profitto. Le spese sostenute per la produzione e la distribuzione del sangue e dei suoi prodotti, comprese le cellule staminali emopoietiche, non sono addebitabili al ricevente ed escludono comunque addebiti accessori ed oneri fiscali, compresa la partecipazione alla spesa sanitaria.

    2. Le attività trasfusionali di cui all’articolo  2 rientrano nei livelli essenziali di assistenza sanitaria ed i relativi costi sono a carico del Fondo sanitario nazionale.

 
 

Art. 2. 

(Attività trasfusionali)

    1. La presente legge disciplina le attività trasfusionali ovvero le attività riguardanti la promozione del dono del sangue, la raccolta di sangue intero, degli emocomponenti e delle cellule staminali emopoietiche autologhe, omologhe e cordonali; il frazionamento con mezzi fisici semplici; la validazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti, nonché le attività di medicina trasfusionale e la produzione di farmaci emoderivati.

    2. Le attività trasfusionali di cui al comma 1 sono parte integrante del Servizio sanitario nazionale e si fondano sulla donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti.

Sospensione per viaggi all'estero

MESI DI SOSPENSIONE DALLA DONAZIONE PER VIAGGI ALL’ESTERO
DAL GIORNO DI RIENTRO IN ITALIA (Dalle indicazioni O.M.S.)

VAI A QUESTO LINK PER CERCARE IL PAESE E I TEMPI DI ESCLUSIONE

 http://inviaggio.simti.it/Paesi.aspx

Nessuna sospensione per tutti i paesi europei
N.B.: Sono possibili modifiche per presenza di nuovi contagi infettivologici

 

Posso donare sangue se ho avuto il Coronavirus?

Sì, Vengono accettati alla donazione i donatori con anamnesi positiva per infezione dal SARS-CoV-2, che abbiano ottemperato alle vigenti disposizioni per il termine dell’isolamento domiciliare e conseguente rientro in comunità se sono trascorsi almeno 14 giorni dalla completa risoluzione dei sintomi (fatta eccezione per ageusia/ disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) oppure in presenza di un test molecolare negativo.

NB 

Il giorno della donazione verrà richiesto il certificato di riammissione in comunità/esito tampone negativo (in cartaceo o in formato digitale).

Posso donare sangue se sono un contatto stretto di un paziente affetto da Covid 19?

Sì, dopo possibile esposizione al rischio di contagio per contatto stretto con soggetti con infezione confermata SARS-CoV-2, si può donare se ottemperato alle vigenti disposizioni per il termine dell’isolamento domiciliare e conseguente rientro in comunità previsto dalla Circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre 2020, (14 giorni dall’ultima esposizione in assenza di esecuzione del test oppure 10 giorni dall’ultima esposizione in caso di esito negativo al test antigenico o molecolare effettuato al decimo giorno)

NB in caso di esposizione al rischio di contagio con paziente affetto da variante Covid, il periodo di quarantena di 14 gg va osservato anche in caso di contatto a basso rischio.

Tempi di esclusione post vaccino Covid 19

Vaccino Pfizer e vaccino Moderna e Astra Zeneca

i donatori di sangue che vengono vaccinati con i tre vaccini attualmente disponibili in Italia potranno essere accettati per la donazione di sangue ed emocomponenti 48 ore dopo ciascun episodio vaccinale se asintomatici. Nel caso in cui i donatori dovessero sviluppare sintomi dopo la somministrazione del vaccino, sarà necessaria una sospensione temporanea dal dono che terminerà una volta conclusi i 7 giorni successivi a partire dalla completa risoluzione dei sintomi.

Cosa si intende per Covid19 e per Sars-Cov-2?

Covid19 sta per Coronavirus Disease e identifica la malattia da Coronavirus manifestatasi per la prima volta nel 2019. Sars-Cov-2 significa: Coronavirus di tipo 2 causa di Sindrome Respiratoria Acuta Grave, ossia il virus responsabile della malattia.

La donazione di sangue è necessaria nell’emergenza coronavirus?

Sì. Con l’epidemia di Covid19, che ha portato alla riduzione di alcuni interventi chirurgici programmati, non è affatto diminuita la necessità delle donazioni di sangue. Il sangue, che non può essere sostituito da alcun farmaco e non può essere prodotto in laboratorio, è più che mai necessario a mantenere adeguati livelli di assistenza per molti pazienti, quali talassemici, leucemici, pazienti oncologici, trapiantati, e per gli stessi pazienti affetti da COVID che purtroppo, in questo momento, affollano i nostri ospedali.

Vorrei donare il sangue ma, considerata l’emergenza coronavirus, sono preoccupato di andare al trasfusionale per donare per paura di contagiarmi? Il centro trasfusionale è un luogo sicuro? Quali precauzioni sono state adottate?

Sì. I centri trasfusionali sono luoghi sicuri, in quanto hanno   adottato delle procedure per la sicurezza dei donatori e degli operatori quali:

  1. 1.donazione su chiamata/prenotazione;
  2. 2.riduzioni delle agende per evitare assembramenti nelle sale attesa, riposo e donazione;
  3. 3.pretriage per valutare lo stato di salute del donatore o telefonico nelle 24 h predonazione e/o in presenza prima di accedere ai locali dei trasfusionali;
  4. 4. la temperatura corporea viene misurata ogni giorno anche al personale, oltre che all’arrivo di ogni donatore;
  5. 5.uso di dispositivi (mascherina chirurgica/FFP2 e visiera) da parte degli operatori;
  6. 6.a tutti i donatori viene fornita una mascherina chirurgica, se sprovvisti;
  7. 7.sanificazione degli ambienti e delle superfici;
  8. 8.nei locali dei trasfusionali sono posizionati dei dispenser con gel disinfettante per le mani;
  9. 9.durante tutte le fasi di attesa per accettazione, visita e donazione vengono fatte rispettare

Vorrei donare il sangue ma, considerata l’emergenza coronavirus, sono preoccupato di arrecare qualche danno alla salute di un ricevente. Il virus si può passare con la trasfusione?

No. A oggi non sono stati rilevati casi di trasmissione di coronavirus a seguito di trasfusione, nemmeno da parte di soggetti asintomatici.

Ciononostante, per garantire al massimo la tutela della salute del ricevente, il donatore può donare il sangue solo se in buone condizioni di salute da almeno un mese e solo se, nelle ultime due settimane, non ha avuto contatti diretti con persone risultate positive al tampone.

Inoltre, il donatore che dovesse manifestare sintomi influenzali o da Covid-19 nei 14 giorni che seguono la donazione è invitato a dare comunicazione immediata al CURPE

Sono un operatore sanitario (soccorritore)/ lavoro in un reparto con pazienti Covid positivi (ho soccorso pazienti Covid positivi), però sono in salute. Posso donare il sangue?

No. Il Centro Nazionale Sangue raccomanda in via cautelativa che gli operatori sanitari a contatto con pazienti Sars-Cov-2 positivi non donino il sangue. Si devono aspettare almeno 14 giorni dall’ultimo contatto avuto con un paziente Cov-2 positivo.

Convivo con un operatore sanitario che lavora in un reparto con pazienti Covid positivi/ con un “contatto stretto”. Il mio convivente è in buona salute, posso donare il sangue?

. Certamente, se il suo convivente non ha sintomi influenzali o un’infezione documentata da SARS- CoV-2, può donare il sangue. Fermo restando che in caso di sintomi influenzali o da Covid-19 nei 14 giorni che seguono la donazione è invitato a dare al CURPE comunicazione immediata.

Cos’è il plasma iperimmune e perché si può usare per trattare i pazienti affetti da Covid 19?

Per plasma iperimmune o plasma da convalescente Covid si intende il plasma proveniente da un soggetto guarito dalla infezione Covid.

Il trattamento non è ancora definitivamente approvato per la attuale epidemia (ci sono solo studi sperimentali in corso) è disponibile per quelle categorie di pazienti che ne possono beneficiare su richiesta del medico curante, visto lo stadio della malattia e sintomi.

In FVG esiste una banca di plasma iperimmune/da convalescente Covid?

Si. Al Centro Unico Regionale Produzione Emocomponenti sono a disposizione circa 200 unità pronte all’uso, mentre altre centinaia sono immagazzinate sia per uso clinico e che per una eventuale successiva produzione di immunoglobuline specifiche.

In quanto donatore posso essere vaccinato come categoria particolare?

No. L’attuale piano vaccinale non include i donatori di sangue, almeno per ora, come categoria da vaccinare.

Come consultare gli esami annuali/di controllo?

Gli esiti per gli esami di controllo/annuali sono di norma consultabili dopo 24 ore sul fascicolo sanitario accedendo con lo SPID al portale SESAMO:

https://sesamo.sanita.fvg.it/sesamo/#/apriti_sesamo

In caso di difficoltà potete contattare il Centro Trasfusionale via mail all'indirizzo centroraccoltasangue@asugi.sanita.fvg.it 

Gli esami di legge:

HIV,HCV,HBV, Sifilide, Gruppo Sanguigno

vengono inviati solo alla prima donazione.

Nelle donazioni successive i donatori saranno contattati solo in caso di esiti inattesi che richiedano ulteriori verifiche.

I referti cartacei sia degli esami ematochimici che di legge possono essere comunque ottenuti dagli interessati ritirandoli personalmente o con delega presso il centro raccolta sangue dove hanno donato.

 

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